Scritto da 10:10 pm Italia, Attualità

25 aprile, la liberazione dalla malaria non è ancora vicina

Il 25 aprile non è solo la Festa della Liberazione. Purtroppo è anche la Giornata mondiale della malaria, malattia infettiva tra le più diffuse al mondo, insieme a quella causata da HIV ed alla tubercolosi. E’ causata dai protozoi del genere Plasmodium e trasmessa dalle zanzare.

di Sara Panarella

Gli ultimi numeri sull’epidemiologia della malattia sono quelli contenuti nel World malaria report del 2023, che parla di 249 milioni di casi per il 2022 in aumento rispetto l’anno precedente. Il più colpito è il continente africano e qui, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo detengono i tristi primi posti.

Ed è proprio riconoscendo l’impatto della malattia in questa regione, 233 milioni dei 249 milioni di casi sono qui, così come 580 mila dei 608 mila decessi, che solo lo scorso mese questi paesi hanno firmato la Yaoundé Declaration, una nuova dichiarazione di intenti per potenziare i finanziamenti e il controllo della malattia.

La malaria infatti, è prevenibile e curabile, purché siano presenti una adeguata rete di servizi di prevenzione e trattamento, in grado di intercettare tempestivamente i casi.

Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha commentato così la sottoscrizione della Yaoundé Declaration: “A livello globale, il mondo negli ultimi decenni ha compiuto significativi passi in avanti contro la malaria negli ultimi decenni, eppure, dal 2017, questi progressi si sono arrestati. Covid-19 e minacce ben note come la resistenza ai farmaci e agli insetticidi ci hanno portato ancora di più fuori strada, assieme alla cruciale mancanza di finanziamenti e di accesso agli strumenti per prevenire, diagnosticare e curare la malaria. Con la leadership politica, le responsabilità dei paesi e l’impegno di un’ampia coalizione di partner, possiamo cambiare questa storia per le famiglie e le comunità di tutta l’Africa”.

Oltre la resistenza ai farmaci preoccupa l’arrivo di nuovi insetti vettore, come l’Anopheles stephensi, una zanzara con grandi capacità di adattamento e in grado di vivere anche nelle stagioni secche e ad elevate temperature.

In Italia la malaria che per secoli falcidiò la popolazione venne debellata o quasi nel dopoguerra. Tra il 2013 e il 2017 sono stati segnalati 3805 casi di malaria, con una distribuzione molto varia: 1 caso in Valle d’Aosta, 4 in Sardegna fino ai 225 casi della Lombardia. In genere i casi segnalati sono legati a viaggi in aree endemiche, secondo quanto riportato nell’ultimo aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità

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Tag: Last modified: Aprile 25, 2024
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